Il nuovo Parco di Ripoli e la forestazione urbana contro il global warming

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono previsti 330 milioni di euro di stanziamento per piantare un totale di 6,6 milioni di alberi nelle 14 città metropolitane. 1.65 milioni entro fine anno e la parte restante entro dicembre 2024. La metà destinata al Sud per Bari, Cagliari e Palermo ma in termini relativi le risorse maggiori per città saranno destinate a Roma, Napoli e Torino per la forestazione urbana. La forestazione urbana è un tema di grande attualità in epoca di adattamento del global warming.

Riguarda sia boschi nelle cinture urbane che aree più limitate come parchi pubblici, giardini privati e qualsiasi tipo di spazio verde per viali alberati e piazze. I piani di forestazione urbana sono un potente mezzo per ottenere benefici ambientali e sociali a livello locale: mitigano l’effetto delle isole di calore e riducono l’inquinamento atmosferico, creando al tempo stesso nuovi spazi di aggregazione sociale. Gli esperti ci dicono quali siano le specie di alberi più adatti in ogni situazione – la prassi è l’impiego di piante autoctone in aree boschive e specie resistenti al grande caldo in spazi urbani – ma non è tema da approfondire in questa sede. Come non possiamo addentrarci nei limiti burocratici di un ambito gestito per lo più dalle pubbliche amministrazioni e che solo recentemente è stato inquadrato in una strategia nazionale coerente a livello italiano.

In quest’ottica vogliamo parlare del nuovo Parco di Ripoli che riguarda da vicino anche la Greenhaus con il suo contributo al progetto. Il nuovo polmone verde che sta nascendo nel cuore di Bagno a Ripoli sorgerà tra il centro abitato di Sorgane e il giardino dei Ponti per un totale di 11 ettari. Prevista la realizzazione di uno spazio biblioteca, luoghi per l’outdoor education e un punto ristoro in un’area che fino a poco tempo fa versava in stato di abbandono e che il Comune ha acquisito dal privato. Ampio circa 9 ettari, il Parco assisterà ad un imponente restauro del patrimonio verde esistente, decine di specie arboree autoctone di grande pregio come olmi, aceri campestri, cipressi e querce; al recupero dei percorsi storici ospitati al suo interno, e alla valorizzazione delle numerose sorgenti che caratterizzano la collina di Sorgane. 

Lo studio Greenhaus, in collaborazione con l’Arch. Fantappié si è occupato del progetto di illuminazione a led del parco e delle strutture, del progetto idraulico per il bar e la biblioteca e del progetto per la fitodepurazione. 

“Quest’area nel 2011 era stata inserita nel Piano strategico come zona idonea ad ospitare nuove case – ha spiegato il sindaco Francesco Casini, come si può leggere sul sito istituzionale del comune. – Oggi quella previsione viene archiviata per sempre, con un cambio di rotta totale e una precisa scelta politica che privilegia il verde pubblico e la sostenibilità, restituendo a tutta la comunità un pezzo di territorio naturale, bellissimo e a lungo abbandonato. Una scelta proposta e condivisa con la popolazione durante il percorso partecipativo previsto dall’iter per la revisione degli strumenti urbanistici”. Il sindaco ha dettato tempistiche molto rapide per la realizzazione del nuovo Parco di Ripoli, sfruttando le opportunità concesse dal Recovery Fund e dai bandi ministeriali, a partire da quello dedicato alla rigenerazione urbana del Ministero dell’Interno.

Bagno a Ripoli non è una città metropolitana di per sé ma è inserita in quella fiorentina e, per la resilienza al cambiamento climatico, è anch’essa una “frontiera” sia in termini di adattamento che mitigazione. I tessuti urbani sono oggi responsabili del 70% delle emissioni di CO2 in atmosfera e allo stesso tempo i primi luoghi a subire gli effetti dei mutamenti del clima. La presenza delle aree verdi nelle città gioca quindi un ruolo sempre più importante, non è semplice tassello urbanistico, ma spazi con una funzione strategica.

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