Greenhaus e Porte Aperte Onlus, una collaborazione per un progetto “sociale”
Il nostro studio ha deciso di offrire la sua consulenza in forma totalmente gratuita alla onlus Porte Aperte, una realtà che è appena diventata nostra vicina di sede. Scoperta la loro mission, abbiamo deciso di spendere le nostre competenze per una progettazione impiantistica a servizio dei loro nuovi locali.
Porte Aperte nasce 13 anni fa da Grazia Becarelli, la presidente, che già si occupava di persone fragili con l’allora parroco della chiesa di San Bartolomeo a Sovigliana Giovanni Grimaldi. Nel 2010 l’allora sindaco di Vinci – oggi senatore – Dario Parrini, in accordo col parroco Grimaldi, la convocò e le chiese di raccontare l’idea del progetto sociale. Sostenuta da queste due importanti persone decise di costituire un’associazione di promozione sociale. Grazia, preoccupata dell’impresa, ma non si è tirata indietro. Nonostante dovessero partire dal niente, le persone hanno cominciato subito ad arrivare, grazie all’azione di strada che da subito ha svolto vicino ai cittadini e sono state accolte sulla base del concetto ispiratore: la riattivazione sociale. Abbiamo fatto una chiacchierata con Bruno, uno dei motori della onlus per conoscerli meglio.
Qual è la missione di Porte Aperte?
La mission è quella della riattivazione sociale attraverso la valorizzazione di due SCARTI. L’attività principale della raccolta dei materiali inutilizzati rende bene l’idea di aiutare chi è ai margini e valorizzarne il potenziale umano. Gli scarti dei materiali che vengono buttati, da persone o attività, rinascono attraverso le mani delle persone che a loro volta sono state considerate “scarti” dalla società. Purtroppo per la loro situazione mentale, fisica, sociale o economica ci sono individui che si trovano senza possibilità, ma da noi vengono messi insieme ad altri a fare delle cose e da questo impegno trovano una rinascita. Allo stesso modo, gli oggetti recuperati con il lavoro di queste persone, hanno una nuova vita per nuovo uso.
Chi sono le persone ospitate?
Le persone che lavorano a Porte Aperte sono dei volontari, intercettati attraverso la nostra attività di cittadinanza attiva, inseriti dagli assistenti sociali o su segnalazione del sindaco, dei tribunali, delle scuole. Da subito abbiamo cancellato la parla “assistenzialismo” e la loro presenza è per l’impiego delle loro capacità e caratteristiche di ciascuno per metterle in gioco facendo delle cose, senza aspettare che qualcuno si attivi per loro. I volontari si esprimono al meglio di quanto riescono a fare e le doti di ognuno vanno valorizzate!
Che tipo di problematiche affrontano i volontari?
I problemi sono i più svariati, non esiste un target predefinito di accoglienza, si spazia da problematiche di tipo mentale/psichiatrico, (alcuni accompagnati qui da un tutore che sta insieme a loro), a quelle di tipo sociale, perché sono ai margini della società, perché non hanno reddito o vivono una situazione familiare complicata, o ancora sono senza dimora, immigrati, ragazze madri, fallimenti aziendali, droga, alcool, violenza di genere, abbandono scolastico, messe alla prova, sconti di pena, o magari anche persone sole (giovani o anziani) che hanno molto da dare, e infine anche volontari semplici che ci aiutano nel supporto dei più fragili e nelle nostre attività. Infatti tra i nostri progetti attivi c’è la casa di accoglienza di Piccaratico (comune di Vinci) “Casa di Valle, casa nostra”.
Quante persone accoglie Porte Aperte e qual è la migliore prospettiva che possono avere queste persone?
Al momento siamo oltre 40 persone e capita che alcuni nostri ospiti, grazie all’attività prestata qui da noi, poi abbiano avuto la possibilità di un inserimento lavorativo a tutti gli effetti da qualche altra parte. Il reinserimento sociale è infatti la base per cui è nata la onlus e quando vediamo una persona che raggiunge questo obiettivo è la più grande soddisfazione per noi. Quindi l’autonomia e la libertà di riuscire a riappropriarsi della propria vita. Ma un altro obiettivo di alta nobiltà è la salvaguardia del nostro territorio e del nostro pianeta (attraverso il recupero e riutilizzo dei tantissimi materiali destinati allo smaltimento), partendo da dove siamo collocati con beneficio di tutta la cittadinanza.
Cosa ne pensi? Scrivici a hello@green-haus.it