Edilizia, efficienza energetica oltre la logica dei bonus
Il famoso Superbonus 110 – strumento concepito per garantire ai non abbienti di utilizzarlo grazie alla cessione del credito – ha ottenuto valutazioni positive da parte di Nomisma, ANCE e pure della Commissione Europea, nonostante i leciti ripetuti dubbi del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ma è venuto il momento di pensare a strumenti che aumentino l’equità, l’inclusione e la sostenibilità con la riqualificazione complessiva di interi quartieri della città. Oggi in tutta l’Unione Europea i nuovi alloggi devono garantire consumi energetici prossimi allo zero – Near Zero Energy Building – e la quota di energia mancante per il bilanciamento deve arrivare da fonti rinnovabili.
In un recente articolo pubblicato da Domani a firma Edoardo Zanchini, dal titolo “Basta Superbonus: meglio 500mila alloggi popolari a emissioni zero”, si punta sullo stop ai vari bonus edilizi (110%, Ristrutturazioni 50%, Ecobonus 65%, Facciate, Verde…) per puntare su interventi che siano legati a risultati verificabili. Cioè passare dall’intervento sul singolo edificio privato a quelli su condomini popolari per riqualificare parti del tessuto urbano. L’assunto parte dal problema che in Italia ci sia un deficit di edilizia sociale e circa la metà di coloro che vivono nei circa 700mila alloggi esistenti soffrono situazioni di degrado dell’immobile e bollette estremamente care per via dello scarso isolamento e sistemi di riscaldamento inefficienti.
Il Superbonus 110% è stato il volano giusto per stimolare l’economia?”Il 110% ha creato veramente lavoro e risparmio energetico o ulteriore diseguaglianza tra chi di case ne ha più di una e chi vive in condizioni abitative precarie?
In un epoca in cui la quotazione del gas a Mwh alla Dutch TTF Natural gas è arrivato a toccare nell’estate 2022 il record di 291 €, è il caso di chiedersi se non sia il caso di portare ai più alti standard energetici la quota di alloggi popolari più degradati dove vive la parte di popolazione che più soffre la crescita delle bollette energetiche. E il rischio è che le bollette diventino ancora più care. Sempre secondo Zanchini, prendendo per riferimento 300mila alloggi, la stima del costo dell’investimento di riqualificazione sarebbe di circa quattro miliardi all’anno. Ovvero, molto meno dei trenta miliardi spesi per il Superbonus ma con vantaggi energetici e sociali più verificabili.
Si tratta di comprendere la visione dell’efficientamento e riqualificazione energetica con un accento sociale: priorità a quella parte del patrimonio immobiliare dove vive la popolazione più in difficoltà e difesa dei meno abbienti dal caro vita. Questo nell’ottica di ridisegnare lo spazio pubblico, affrontando il global warming e il problema dell’approvvigionamento del gas da regimi illiberali, russi o arabi che siano.
Crediamo sia venuto il momento di rivedere il sistema dei bonus per premiare chi, e solo chi, riduce veramente i consumi energetici.
Cosa ne pensi? Scrivici a hello@green-haus.it